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Borgo di Vino, Cisternino

borgo di vino cisternino 2024

Borgo di Vino è una manifestazione itinerante che attraversa tutte le regioni italiane, con una tappa per regione ospitata in un borgo caratteristico. Questo evento offre l'opportunità di scoprire e degustare vini provenienti da tutta Italia in una cornice suggestiva.

In Puglia, la manifestazione si tiene nel cuore della Valle d'Itria, nel borgo di Cisternino.

Anche qui non sono mancate gradite scoperte; vi riporto di seguito le tre che mi hanno più colpito.

ottavianello montemarcuccio

Iniziamo con l'azienda agricola Montemarcuccio di Cisternino. Specializzata in varietà autoctone pugliesi, ho particolarmente apprezzato i vini prodotti da Ottavianello, un'uva pugliese in passato poco utilizzata. Recentemente, solo pochi produttori in tutta la Puglia hanno deciso di riscoprirla, e Montemarcuccio è uno di questi. Consiglio vivamente di assaggiare sia il rosso che il rosato, entrambi ottenuti al 100% da Ottavianello.

Due vini leggeri estivi e spensierati, di facile lettura ed immediatezza che lasciano però un gran bel ricordo.


malvasia puntinata tenuta iacoangeli

Ci spostiamo poi nel Lazio con l'azienda Tenuta Iacoangeli. Ho avuto il piacere di degustare la loro Malvasia Puntinata (purtroppo l'unica etichetta presente in degustazione).

Un vino bianco robusto e strutturato, i suoi 15% di alcol si fanno sentire, ma comunque ben bilanciati da una buona sapidità e una discreta freschezza. Queste caratteristiche lo rendono sicuramente un vino da pasto, capace di dare il meglio di sé in abbinamento a pietanze anche di grande struttura.

Inoltre, credo che questo vino abbia le giuste carte per sfidare il tempo, sarei curioso di assaggiarne una versione più evoluta.


tenuta capriccio guarnaccino

Un'altra grande scoperta è stata l'azienda lucana Tenuta Capriccio, con la loro cantina 600 Grotte che si distingue come Cantina del Guarnaccino.

Il Guarnaccino di Chiaromonte è un'uva autoctona della Basilicata, quasi dimenticata dai viticoltori. Tuttavia, questa azienda ha creduto fortemente in questa varietà, dedicando tutta la loro produzione a essa. Ho avuto il piacere di fare una mini verticale di questo vino, assaggiando le annate 2023, 2022 e la riserva 2017. Nonostante le differenze di vinificazione tra le annate, il vino conserva caratteristiche simili a quelle dell'Aglianico, con un tannino molto presente che conferisce al vino una grande longevità. In particolare, la riserva 2017 si è rivelata un vino di grande pregio, capace di evolvere ulteriormente in bottiglia negli anni a venire.

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